
Il nostro metodo
Soffri di costipazione, diarrea, gonfiore addominale o disagio intestinale? I tuoi batteri intestinali potrebbero essere il problema! E non per i motivi che pensi. Il nostro intestino contiene un incredibile ecosistema microbico composto da oltre cento trilioni di batteri da un massimo di mille specie diverse (1). Questi batteri, insieme ad altri microrganismi, sono essenziali per la salute del nostro sistema digestivo e per il benessere generale.
Ma i batteri non dovrebbero farci male? Non sempre. I nostri corpi vivono in armonia con miliardi di batteri sulla nostra pelle, nel sistema respiratorio e altro (2). Ci aiutano a rimanere in salute e a combattere le infezioni da microrganismi dannosi. Probabilmente ti starai chiedendo, qual è la differenza tra batteri buoni e batteri cattivi? Cosa posso fare per aiutare i miei batteri alleati? Queste e molte altre domande riceveranno risposta in questo articolo, quindi continua a leggere!
Sommario
- La nostra dieta, la genetica e l’ambiente influenzano direttamente i nostri batteri intestinali.
- Il microbiota intestinale aiuta a rilevare e combattere i batteri nocivi che possono alterare la nostra salute, avendo un’influenza diretta sul nostro sistema immunitario.
- Il consumo di antibiotici e alcune patologie possono distruggere batteri essenziali per la nostra salute. È importante reintrodurli con l’alimentazione e/o gli integratori.
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Tutto quello che devi sapere sui batteri intestinali
Alcuni studi indicano che il nostro primo contatto con i batteri avviene per la prima volta subito dopo la nascita, ma studi più recenti hanno trovato batteri intestinali in neonati prematuri, il che potrebbe significare che entriamo in contatto con loro sin dall’utero.
Questi batteri si diversificano completamente dopo 2 o 3 anni. In cambio di una ‘casa’ e di nutrizione ricevuta dal nostro corpo, i nostri microscopici compagni ci offrono molteplici vantaggi.
Quali sono i batteri intestinali?
I batteri intestinali più comuni nel nostro corpo sono:
- E. Coli (nonostante la sua relazione con varie patologie, vive in armonia nel nostro intestino. Questo può cambiare in situazioni in cui viene alterato l’equilibrio della nostra flora intestinale)
- Bacteroides
- Bifidobacterium
- Eubacterium
- Clostridium
- Lactobacillus
- Fusobacterium
Cosa fanno i batteri intestinali?
- Prevengono la colonizzazione di microrganismi estranei.
- Aiutano a digerire il cibo.
- Producono vitamine B e K che il nostro corpo non è in grado di sintetizzare da solo.
- Supportano lo sviluppo e l’equilibrio del sistema immunitario.
- Diversi studi sono attualmente in corso per verificare la loro relazione con la riduzione del rischio di soffrire di alcuni tipi di cancro (colon, mammella e prostata).
- La ricerca attuale suggerisce una correlazione dei batteri intestinali con il miglioramento di alcuni disturbi neurologici, metabolici e psichiatrici (3).
Cosa influenza l’equilibrio dei batteri intestinali?
Questa condizione è il risultato di varie alterazioni, come la drastica riduzione della popolazione naturale dei batteri intestinali, alterazioni del loro ambiente (come cambiamenti nel pH intestinale) e colonizzazione di batteri tossici, tra le altre problematiche.
- Patologie intestinali come carcinoma del colon, celiachia, malattia infiammatoria intestinale o infezioni da batteri estranei.
- Patologie extraintestinali come obesità, diabete e disturbi immunitari.
- Consumo prolungato di antibiotici.
- Diete povere di fibre e ricche di zuccheri, carboidrati raffinati e grassi saturi.
- Invecchiamento accompagnato da malnutrizione.
- Sedentarietà.
- Stress.
- Consumo di alcol, tabacco e droghe.
Come evitare i batteri intestinali dannosi per la mia salute?
- Provenienza: i batteri che provengono da integratori e cibi fermentati vivono nei nostri corpi in simbiosi (17) e ci sono utili. I neonati acquisiscono batteri intestinali dal latte materno che rappresentano una grande barriera difensiva.
- Scadenza degli alimenti: contrariamente a quanto sopra, quando consumiamo cibo in cattive condizioni, lavato o cucinato in modo improprio, possiamo acquisire batteri e altri microrganismi che possono farci ammalare.
- Ambiente intestinale: un intestino sano è un ambiente perfetto per la crescita di un buon ecosistema microbico. Una dieta ricca di fibre e povera di zuccheri raffinati è un ottimo alleato per i nostri batteri.
- Cattiva alimentazione: in caso contrario, le diete ricche di grassi trans e zuccheri raffinati compromettono l’equilibrio del nostro sistema digestivo. Questo riduce la popolazione di batteri sani e altera il pH intestinale, favorendo i microrganismi patogeni.
Probiotici e prebiotici, c’è una differenza?
- Probiotici: microrganismi vivi che assunti in quantità adeguate promuovono la salute intestinale ed extraintestinale. I più comuni sul mercato sono i Lactobacilli e i Bifidobatteri.
- Prebiotici: molecole di grandi dimensioni che non vengono digerite dai nostri corpi, raggiungendo l’intestino in quantità sufficienti per servire da cibo per i batteri. Questi includono inulina, fecola di patate, galattooligosaccaridi presenti nel latte materno e molti altri.
Chi non dovrebbe usare i probiotici?
- Immunodepressi. Le persone con HIV – AIDS, coloro che hanno ricevuto trapianti o le persone con malattie autoimmuni (Lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide o sclerosi multipla) (22) dovrebbero essere rigorosamente monitorati per fare uso di probiotici.
- Bambini e neonati. Sebbene ci siano probiotici indicati per i bambini, non devono mai essere somministrati senza consultare il pediatra.
- Gruppi speciali. Nelle donne in gravidanza e negli anziani l’uso dei probiotici è quasi sempre raccomandato se necessario, ma dovrebbe essere fatto con particolare attenzione, poiché il loro sistema immunitario può essere facilmente compromesso (23).
Quali alimenti aiutano i “miei” batteri intestinali?
Alimenti con probiotici
La fermentazione, oltre ad offrire aromi unici, genera una significativa riduzione del pH. Funziona come un metodo di conservazione, prevenendo lo sviluppo di microrganismi patogeni e promuovendo allo stesso tempo la crescita di batteri sani (16). Puoi trovare i probiotici in:
- Yogurt
- Coccolato fondente
- Formaggio fresco
- Kombucha (bevanda fermentata a base di batteri e lieviti)
- Latticello
- Melanzane sott’aceto
- Pane a lievitazione naturale
- Tempeh (cibo fermentato derivato dalla soia)
- Miso (condimento comune nella cucina asiatica a base di funghi koji fermentati)
- Cavolo fermentato (crauti)
- Aceto di mele non pastorizzato
È importante differenziare la fermentazione dalla pastorizzazione, poiché quest’ultima elimina tutti i tipi di microrganismi viventi (patologici o benigni).
Alimenti con prebiotici
A differenza dei precedenti, questi non contengono culture vive, ma servono da cibo per i microorganismi che già ospitiamo. I più importanti sono:
- Amidi resistenti: presenti nelle banane verdi e nella farina d’avena in forma immediata e in alimenti come patate, riso e pasta dopo un processo di raffreddamento di 6 o 7 ore.
- Inulina: comune in aglio, cipolla, porro, asparagi, agave, grano e ananas.
- Pectina: presente in carote, fagioli, uva, mele, prugne, more e mirtilli.
- Oligofruttosaccaridi: possono essere trovati in cipolle, porri, aglio, carciofi, rape e asparagi.
- Betaglucani: contenuti nel lievito di birra, orzo, avena e funghi.
- Galattoligosaccaridi: presenti nel latte materno.
Criteri di acquisto
I probiotici non sono una soluzione universale per tutti i consumatori e alcuni potrebbero anche non funzionare correttamente. È importante sapere cosa dovresti cercare in un probiotico per ottenere il massimo dal tuo acquisto. Seguendo i successivi parametri otterrai le informazioni per sceglier il probiotico perfetto per te (3):
- Resistenza dei ceppi batterici
- Rivestimento di compresse o capsule
- Unità formanti colonie (CFU)
- Identificazione dei ceppi e delle loro funzioni in diverse situazioni
Resistenza dei ceppi batterici
Cerca prodotti che resistono all’umidità e alla temperatura dell’ambiente. Quelli che sono molto sensibili ai cambiamenti ambientali o che richiedono refrigerazione, possono facilmente perdere la loro efficacia (14).
Questa resistenza è conferita dall’incapsulamento dei probiotici e dalla loro combinazione con prebiotici come Inulina e Fosfo-oligosaccaridi (FOS) (18).
Rivestimento di compresse o capsule
I probiotici sono in contatto con condizioni ambientali avverse che li influenzano dal momento della loro fabbricazione fino al loro arrivo nel sistema digestivo. Le alte temperature, l’umidità e il contatto con acidi gastrici e biliari possono ridurre la quantità di batteri vivi nei probiotici, compromettendone l’efficacia.
L’incapsulamento di integratori ha dimostrato di essere uno dei metodi più appropriati per proteggere i batteri vivi all’interno (25). Uno dei materiali più utili a questo scopo sono gli alginati con miscele di biopolimeri.
Unità formanti colonie (CFU)
È importante combinare questi due fattori con un prodotto contenente tra cento e un miliardo di unità formanti colonie (CFU). Questa è la quantità di batteri vivi o morti in un probiotico (14).
Di per sé, le CFU non ci assicurano l’efficacia del prodotto, poiché i microrganismi utili sono quelli che raggiungono vivi il tratto gastrointestinale (24).
Identificazione dei ceppi e delle loro funzioni in diverse situazioni
Considerando che alcuni batteri appartengano allo stesso genere e specie, i ceppi sono quelli che differenziano la loro azione terapeutica. Esempio:
Genere | Bacillus |
---|---|
Specie | coagulans |
Ceppo | GBI-30, 6086 |
Ci sono ceppi che si sono dimostrati efficaci nella prevenzione o nel trattamento di alcune malattie intestinali ed extraintestinali, tra cui abbiamo (10, 19, 20, 21):
Disturbo | Ceppi raccomandati | Effetto |
---|---|---|
Dolore addominale nella sindrome dell’intestino irritabile. | Bacillus coagulans GBI-30, 6086 B. longum subsp. infantis 35624 Escherichia coli DSM17252 |
Miglioramento dei sintomi. |
Gonfiore addominale nella sindrome dell’intestino irritabile. | B. animalis subsp. lactis DN-173 010 | Miglioramento dei sintomi. |
Diarrea e/o costipazione nella sindrome dell’intestino irritabile. | B. animalis subsp. lactis Bb12 B. animalis subsp. lactis HN019 |
Miglioramento dei sintomi. |
Diarrea causata per antibiotici. | L. paracasei subsp. paracasei DN-114 001 | Miglioramento dei sintomi. |
Condizioni respiratorie. | Lactobacillus rhamnosus LGG Bifidobacterium animalis ssp. |
Gli studi suggeriscono che può prevenire le infezioni respiratorie. (19). |
Diabete Mellito. | L. salivarius UBLS 22 | Gli studi suggeriscono che stabilizza i livelli di glucosio nel sangue e insulina. (20). |
Allergie stagionali | Lactobacillus gasseri KS-13 Bifidobacterium bifidum G9-1 Bifidobacterium longum MM-2 |
L’uso di probiotici per migliorare i sintomi respiratori è stato studiato nelle allergie stagionali come la rinocongiuntivite. (21). |
Conclusioni
Lo studio dei nostri batteri intestinali ha appena toccato la punta dell’iceberg. Oggi sappiamo che questi influenzano lo sviluppo e la funzione del sistema immunitario, influiscono sul nostro metabolismo e possono persino avere molta influenza la nostra salute mentale o intervenire sullo sviluppo di vari tumori.
Questa popolazione batterica può diminuire in alcune situazioni, come in presenza di malattie intestinali, malnutrizione, uso di antibiotici o invecchiamento. In queste situazioni è importante fare uno sforzo per sostenere la proliferazione e la diversificazione di questo ecosistema, portando salute e benessere nella nostra vita.
Lascia un commento o condividi queste informazioni per aiutere a ridurre le credenze negative sui batteri. Diamogli la popolarità che meritano!
(Fonte dell’immagine principale: Silviarita: 3186730/ 123rf.com)
Riferimenti (25)
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